Zanzibar

Non tutti i paesi tropicali hanno un clima ideale anche durante la nostra estate, anzi a dire il vero molto pochi!

Zanzibar, Oceano Indiano, è uno di questi pochi, ed ha un ottimo clima da Luglio a Marzo (in particolare da Dicembre a inizio Marzo che è il periodo più secco e fresco). Le grandi piogge battono insistenti da Marzo a Giugno; l’affluenza turistica è comunque al suo massimo soprattutto da Natale a fine febbraio.

Siamo in un’isoletta della Tanzania, che con Pemba e Mafia forma un arcipelago lambito da acque color smeraldo e turchese. Zanzibar è l’isola più sviluppata turisticamente, mentre Pemba e Mafia sono aprezzate principalmente dai subacquei di tutto il mondo, ci sono quindi meno strutture ricettive e certamente più improntate al diving.

Devo dire che l’impatto all’arrivo non è dei migliori: l’isola ha l’aeroporto più spartano e bizzarro che io abbia mai visto: basti pensare al tabellone arrivi e partenze costituito da una grande lavagna scritta a mano e mezza cancellata!

tabellone aroporto Zanzibar

Durante il mio viaggio (di lavoro) a Zanzibar non sono stata molto fortunata: era fine Marzo e le piogge erano iniziate copiose, e quando piove a Zanzibar ogni strada diventa un grande fiume di fango rosso, anche il cortile e la hall dell’aeroporto!

Di fango sono anche molte abitazioni che si intravedono già al di fuori della capitale, durante il trasferimento verso gli hotel: stiamo comunque parlando di un paese che vive abbondantemente sotto la soglia di povertà e che ha un altissimo indice di mortalità infantile.

Onestamente devo quindi ammettere che mi ha fatto un pò senso il contrasto di queste situazioni con l’immagine dei vicini resort di lusso (alcuni veramente prestigiosi come l’ Hideaway of Nungwi Resort & Spa, che offre ville a tre camere con maggiordomo privato, piscina e jacuzzi vista mare).

suite all’HIDEAWAY OF NUNGWI
case a Zanzibar

 

 

 

 

 

 

 

case a Zanzibar

E’ forse questa povertà così visibile che spinge molti zanzibarini a vivere in spiaggia durante il giorno, assediando i turisti con un’insistente ma amichevole richiesta di carità. A volte (spesso) è quasi fastidioso, altre volte (e forse così bisognerebbe cercare di fare) diventa occasione di scambio culturale e, perchè no, di nascita di amicizie che potrebbero accompagnarci per tutta la vacanza.

Zanzibar ha un mare davvero meraviglioso, ma la sua principale peculiarità è che si potremmo dividere la costa in due zone principali, mi spiego meglio: il versante oerientale è caratterizzato da un lungo litorale di sabbia fine bianca orlata di palme sottili, ed in diversi tratti anche molto larga.la base ideale per chi ama fare lunghe passeggiate in riva al mare. Le palem di questa zona sono uno spettacolo, mi viene da dire… Raggianti! Altissime, ricurve rigogliose e sparse  su tutto questo lungo tratto di sabbia.

Kiwenga spiaggia

Il lato negativo della Costa Est però sono le maree. Significa che qui, durante il giorno, il livello dell’acqua cambia, si ritira e spesso lascia sulla costa detriti, alghe e fango, andando a “sporcare” di scuro le tonalità caraibiche di questo tratto di isola. E’ forse anche per questo fattore che la zona di Kiwenga, la località più turistica di questa parte di Zanzibar, è anche una delle più economiche: perchè ha un mare “variabile”, che a tratti può diventare secco e più o meno fangoso.

vista sulla Spiaggia di Pwani Mchangi, Costa Est

Se ci spostiamo a Nord ed a Nord-Est, invece la costa cambia radicalmente: non abbiamo più il lungo ed ampio litorale orlato di palme, ma ci sono piccole calette bianche intervallate da scogli scuri e rocce e bagnate da acqua cristallina. Qui le maree sono assenti, il litorale degrada più aspramente, ma la tonalità dell’acqua è sempre di un turchese cristallino. Molti dei resort hanno lettini ed ombrelloni in posizione rialzata, le calette sono quindi spesso sgombre dai bagnanti che le attraversano soltanto per andare a fare il bagno.

Costa Nord-est
Costa Nord-est
Costa Nord-est
Costa Nord, zona di Kendwa

Quando sono stata a Zanzibar mi trovavo sulla Costa di Kiwenga; come già detto che ero partita senza grosse aspettative, ma devo ammettere che proprio a poca distanza dalla mia spiaggia (circa 15 minuti di navigazione) ho fatto una delle immersioni più belle mai fatte proprio nei pressi dell’isoletta privata di Mnemba: giardini di corallo dai colori ancora vivi (a differenza di altre isole dell’Oceano Indiano dove il corallo è ormai sbiancato), tanta vita e, sorpresa finale, i delfini durante la risalita!

Isola privata di Mnbemba

 

Quattro sono le principali escursioni che Zanzibar offre:

  • Prima fra tutte, e a parer mio è obbligata, quella a Prison Island e Sand Bank: la prima parte di giornata si passa a Prison Island, un’isoletta a pochi minuti di navigazione da Stone Town dove si trova un vecchio carcere ed una piccola riserva naturale con le tartarughe giganti (portate dalle Seychelles). Si conclude con pranzo e bagni nelle bellissime lingue di sabbia di Sand Bank; qui l’acqua è davvero accecante, impossibile resistervi.

 

  • Spice tour e Stone Town, città principale dalle origine arabe, che stupisce per i colori del suo mercato ed i suoi bazar; si può girare senza guida, foto d’oibbligo è davanti alla casa natale di Freddy Mercury, facilmente visibile a Kenyatta Road.

 

  • Jozany forest: La foresta pluviale piùimportante di Zanzibar. Si tratta di un escursione di tipo naturalistico improntata sull’osservazione di flora e fauna dell’isola.
Sand bank

 

Sand Bank

 

tartaruge…. innamorate a Prison Island
tartarughe a Prison Island

 

 

 

sulla spiaggia di Kiwenga
Bambine al ritorno da scuola
giardini di corallo