Tromso & Lofoten

Notte su Tromsøya

Uno dei viaggi più belli che ho fatto è stato quello alle isole Lofoten: un arcipelago dalle forme particolari, collegato interamente da ponti, posato su un mare con colori a tratti caraibici. Ci troviamo in Norvegia, al di sopra del Circolo Polare Artico.

Arrivare alle Lofoten via aerea non è cosa facile: dall’Italia occorre fare almeno due scali, 9 volte su 10 ad Oslo ed a Bodo.

Per questo la mia prima tappa è stata Tromso, città settentrionale della Norvegia, uno dei punti meglio collegati e più strategici per vedere l’Aurora Boreale oltre che bellissima cittadina scandinava, detta per questo anche “la Parigi del Nord”.

Borgata di Tromsø

Tromsø

Sono andata proprio a fine febbraio, uno dei migliori periodi per l’avvistamento dell’Aurora; l’inizio non è stato incoraggiante, sono atterrata su una pista completamente imbiancata, nel bel mezzo di una bufera di neve e con forti turbolenze; ma è bastato fare i primi km fuori dall’aeroporto per sentirmi come dentro a un piccolo villaggio incantato. Gli autobus pubblici collegano l’aeroporto al centro fino a tarda sera: l’aeroporto di Tromsø è a soli 5 km e la navetta espresso ferma nei pressi di diversi hotel del centro.

In questo pezzo di Scandinavia le strade restano quasi totalmente bianche nei mesi invernali, per questo prima di noleggiare un’auto è bene fare diverse valutazioni (oltre che l’assicurazione kasko!).

Tuttavia tutto questo chiarore rende i paesaggi ed i paesi stessi qualcosa di suggestivo, pulito e ordinato, come nelle vecchie cartoline di Natale.

Tromsø si posa (ovviamente) su un’isola, ed è punto di partenza per tantissime delle escursioni possibili in Norvegia: tour guidati alla ricerca dell’aurora boreale, pesca nei laghi ghiacciati, giri in motoslitta o in slitte trainate dai cani, visite alla fattoria di renne, agli allevamenti di Husky… I prezzi non sono di certo economici, così come la vita stessa.

Un pasto serale con piatto unico va dai 35 ai 50 euro, le escursioni sono ancora più care, meglio valutare in anticipo quali fare. Spesso si ha un piccolo sconto con la prenotazione anticipata rispetto all’acquisto diretto in loco (che in alta stagione è anche rischioso).

Cattedrale di Tromso
Cattedrale dell’Artico, Tromso

La città offre però anche diverse attrattive visitabili in maniera indipendente e (quasi) gratuita, prima fra tutte la risalita al monte Storsteinen (421 m s.l.m.); d’inverno meglio approfittare della funivia. Una volta raggiunta la cima il panorama è indubbiamente spettacolare, di giorno e, a parer mio, ancor più di notte.

vista di Tromso dal monte Tromsdalstinden
L'isola di Tromsøya
L’isola di Tromsøya
L'isola di Tromsøya
Notte su Tromsøya

Sulla cima oltre a vari punti di veduta e telescopi, c’è un ristorante/bar ovviamente con vista su tutta l’isola; i colori cambiano con l’arrivo della notte, che in questo periodo dell’anno è più scura che mai.

Noi abbiamo optato per l’escursione in motoslitta più fattoria di renne; devo ammettere che si tratta di pacchetti molto turistici, ma per una come me che ama gli animali, l’interazione con le renne ha ripagato senza dubbio la “montatura”.

fattoria di renne
fattoria di renne

dentro alla tenda Sami
e' l'ora della pappa!
e’ l’ora della pappa!
alla fattoria
alla fattoria

interno della tenda Sami

Dopo il primo giorno a Tromso, in tarda, serata ci siamo imbarcati sul magico e caratteristico Hurtigruten: si tratta dei vecchi postali norvegesi, che ai nostri giorni sono diventati un ibrido fra una grande compagnia di traghetti e delle navi da crociera; a parer mio e di tanti sono il miglior modo per vivere i fiordi norvegesi dal mare, e d’inverno le più belle aurore boreali (con il minor tasso di inquinamento luminoso).

Hurtigruten
aurora dal porto di Tromso
aurora dal porto di Tromso

Ovvio non bisogna avere molte pretese, si tratta di navi semplici che non hanno di certo tutti i comfort dei grandi colosso Costa o Msc… Ma la piscina bollente sul ponte estero c’è!

dal ponte del postale

piscina bollente

idromassaggio bollente

La notte a bordo di Hurtigruten non è stata molto fortunata, abbiamo lasciato la belle Tromso con un cielo velato di verde, ma durante la navigazione le nuvole non ci hanno permesso di vedere altre aurore.

prua della nave

i Rorbu
i Rorbu

panorama da casa nostra

Svolvaer, vicoli

dalla finestra del Rorbue

panorama da casa nostra

cucina
cucina

interno del rorbu
interno del Rorbu
tipico hjell: supporto per l'essiccazione degli stoccafissi
tipico “hjell”: supporto per l’essiccazione degli stoccafissi

Sbarchiamo di sera a Svolvaer, capitale dell’arcipelago delle Lofoten e raggiungiamo subito il nostro alloggio per i prossimi tre giorni: i Rorbu, le tipiche casette dei pescatori, delle palafitte rosse sparse su mari di ghiaccio, una vera cartolina. Inutile dire che dentro sembra di essere nelle baite delle fiabe del Nord, e forse un pò anche all’ Ikea, ma d’altra parte la Norvegia è una delle maggiori icone di queste “calde” ambientazioni invernali.

A Svolvaer abbiamo noleggiato un auto, ma consiglio di farlo solo se vi sentite in grado di guidare su delle vere piste ghiacciate; ovviamente sono auto con gomme da neve, ma il “total white” circostante ostacola decisamente la vista e la definizione dei tracciati stradali, aggiungiamo poi improvvise bufere di neve e tratti scivolosi… Insomma un’impresa! Nonostante le difficoltà credo che non ci sia altro modo per descrivere questo pezzo di mondo veramente unico nel suo genere. Una sbriciolata di isole con montagne appuntite, punteggiate da casette rosse e gialle, con un mare smeraldo e ponti sottili che le collegano fra loro come serpentine.

Varrebbe la pena sicuramente vederle anche in estate, quando si può anche fare trekking e vedere certi punti dall’alto.

Il paese più famoso e fotografato è sicuramente Reine; alle Vesteralen (arcipelago a Nord delle Lofoten) invece non si può assolutamente mancare la bella Andenes, una  chicca affacciata sul Mare Di Norvegia. Da Andenes, tempo e correnti permettendo, è possibile anche effettuare escursioni per avvistare le balene, che qui sono visibili quasi tutto l’anno.

il faro rosso di Andenes

Andenes

luce su Andenes

la strada per Andenes

Panorama on the road, Lofoten
Panorama on the road, Lofoten

Reine
Reine

magica Reine
magica Reine

Reine
Reine

A Svolvaer ci sono diversi localini dove poter cenare; ovviamente è sempre meglio farsi un pò di scorte e cucinare nel rorbu; con un ambientazione del genere poi, è anche un piacere, soprattutto fra amici!

Carino il museo di ghiaccio, dove è possibile sorseggiare vino in un bicchiere di ghiaccio e sbizzarrirsi con fotografie tra sculture illuminate e divani ghiacciati.

museo di ghiaccio
museo di ghiaccio di Svolvaer

Inutile quindi dire che la Norvegia mi ha stupito ancora una volta; l’aurora boreale è qualcosa che ti lascia davvero, a bocca aperta con il naso all’insù; “The Green Lady”, come la chiamano qui, è una danza verdenel cielo cupo, e dicono che a volte faccia anche rumore…

Io suoni non ne ho sentiti, ho sentito solo un brivido corrermi timidamente giù per la schiena.

La sorpresa dell'utlima notte

Aurora alle Lofoten