Un pensiero per noi, agenti di viaggio.

Attestato Etnia

Oggi ho ricevuto un piccolo riconoscimento, niente di particolarmente straordinario, ma una piccola cosa, soddisfacente al punto giusto da portarmi il buon umore sulla scrivania. Premetto che amo davvero il mio lavoro, e ringrazio il cielo ogni giorno per farlo, ma mi sono resa conto che alla fine non è così facile, e chi ci siede di fronte forse non lo sa.

Perchè internet è sempre più economico, ed il cliente è sempre più furbo di noi.

Probabilmente, a volte, è anche ignorante, ormai mi giustifico così; probabilmente non sa che in quei 100,00€ c’è il mio lavoro e anche la mia conoscenza, oltre che la mia psicoanalisi per capire cosa voglia davvero dalle sue vacanze, dalle ferie tanto attese e sognate. Non capisce che mi si siede davanti senza un’idea ed esce con un piano ferie finito, con la destinazione che fa al caso suo, col clima giusto nel periodo giusto (che lui manco lo sapeva) e magari con la scoperta di isole, percorsi, escursioni, strutture, i migliori punti mare e collegamenti che non pensava neanche che esistessero. Ma io lo so perchè ho studiato, perchè ho viaggiato (e magari anche a spese mie, spendendo pure più di lui) e bruciando le mie di ferie, ma per conoscere la destinazione e venderla al cliente finale giusto. Probabilmente non immagina che conosco le strutture, che le ho visitate di persona, che ho già idea dei budget per destinazione, per periodo e cliente, e che tutto questo mio bagaglio di conoscenza gli semplifica le cose, facendogli rispariare in termini di tempo e tariffe, semmai volesse prenotare davvero.

Per non parlare del fatto che per andare in certe destinazioni servono anche documenti ulteriori al passaporto, che a loro volta possono aver tempistiche e modi differenti di emissione; lui magari non se lo immagina minimamente, e di certo non può immaginare che è un lavoro a parte restare sempre aggiornati con le regolamentazioni di visti, tasse di entrata, tasse di uscita e documenti vari. E se non era per me magari si prenotava da solo il volo su edreams e poi non lo facevano manco entrare.

Forse non immagina che nella costruzione di un preventivo spendo il mio tempo bloccando per giorni tariffe e monitornado piani voli, paragonando prezzi tra più fornitori e tour operator, inoltrando ogni sua richiesta (dalle più svariate e bizzarre tipologie) agli hotel, ai trasfertisti, agli assistenti ed alle compagnie aeree, ed accertandomi che in loco sia tutto pronto per il suo arrivo. Perchè la sua vacanza è una cosa importante, il mio lavoro invece è un furto.

E perchè pagarmi, solo per il fatto che una volta partito devo essere pronta, a qualsiasi ora, a riproteggerlo nel caso che il volo o l’hotel facciano overbooking, o solo ritardo, o il tour operator fallisca proprio mentre sale sull’aereo, o per l’assegnazione della camera o della cabina sbagliata quando in agenzia mi era stata richiesto eslicitamente un determinato soggiorno?

Perchè riconoscermi il fatto che conosco le compagnie aeree, gli instradamenti, i codeshare, i traghetti e le loro rotte e le regole tariffarie. Per non parlare del mondo delle assicurazioni di viaggio e di tutto quello che comporta l’apertura di un sinistro o la richiesta di un rimborso se una minima cosa (perchè se prenoti in agenzia basta una MINIMA cosa) è andata storta.

L’agenzia spesso è vista come un costo inutile, certo che sì, booking è sempre più forte (anche nell’ OVERbooking!), ma un giro in agenzia lo si fa sempre per prendere informazioni e “FARSI UN’IDEA”. Io che però sono dall’altra non condivido del tutto questa cosa, può capitare una volta, ma quando diventa un furbo seriale allora veniamo un pò presi in giro. Voglio dire: se io vado al bar e chiedo uno spritz, mica mi lamento col barista del fatto che con 8 € al Conad mi ci prenderei la bottiglia intera di Aperol!! Eh no, perchè sono consapevole che in quello spritz c’è il lavoro del barista, e non solo: c’è una quantità di aperol, di prosecco, una fetta di arancia, due patatine, il detersivo per la lavastoviglie e le tasse del titolare.

Ma se lo capisco io, per uno spritz, perchè non può capirlo anche un cliente che da me prenota un viaggio? E che fino a ieri non sapeva neanche che Creta era in Grecia?? E in tutto questo, dopo avere fatto da psicologi, segretari, professori di geografia, matematica e diritto, dobbiamo mantenere il sorriso, perchè il cliente ha sempre ragione, tranne quando non considera che il mio lavoro è appunto un LAVORO, e come tale, possibilmente, andrebbe riconosciuto.

Grazie #etniatravelconcept