Corsica, vicina selvaggia.

Si pensa spesso a Baleari, Cicladi, Croazia o Sardegna, solitamente sono quelle le immagini di Mediterraneo più istantanee…  Ma vicino a noi abbiamo il mare, e le bellissime MONTAGNE della Corsica, un’isola davvero tutta da scoprire.

Il traghetto per la Corsica è un poco più economico e certamente più breve di quello per la Sardegna: dista infatti 80km dalle coste italiane, e quasi 100 km in più da quelle continentali francesi. Lontana dalla Francia è anche la mentalità corsa, decisamente meno patriottica. Gli italiano sono spesso più ben voluti dei parenti francesi.

Sono stata due volte in Corsica, la prima in auto nella costa orientale, la seconda volta in moto, ed ho percorso tutta la costa occidentale, dito compreso. Il dito è la penisola a Nord-Est della Corsica, che finisce con Cap Corse, una zona talmente particolare e diversa da tutto il resto, che spesso è definita come “l’isola nell’Isola”.

Forse non ne basterebbero tre di volte per vederla tutta; e sarà difficile racchiudere in questo diario l’essenza di questa terra così variegata e misteriosa.

Due sono i dipartimenti in cui è suddivisa, l’Alta Corsica, con capitale Bastia, e la Corsica del sud, con capitale Ajaccio. Come anticipavo prima, si tratta di un’isola verdissima, diversi sono i massicci che superano i 2.000 m sul livello del mare, il monte Cinto, 2.710 m è a soli 25 km dal mare. Ci sono zone meravigliose nei dintorni della cittadina di Corte, e, sempre all’interno, nella provincia di Bastia, nel parco Naturale Regionale della Corsica: chi l’ha detto che per farsi un bagno si debba per forza andare in spiaggia? Nel cuore di questa isola così incontaminata, ci sono fiumi che formano fresche piscine naturali, come le gole del Restonica. Il paesaggio ha una somiglianza impressionante al Trentino, abeti verdi, sentieri, torrenti, piscine naturali e strade tortuose. Insomma un pezzo di Val di Fassa nel centro del Mar Tireno. Vedere per credere: date un occhio a questo sito. Vi renderete conto che quest’isola è un’ottima meta anche per una bella vacanza di trekking.

Gole della Restonica
Gole della Restonica

Come dicevo sono tornata un paio di anni fa in Corsica, ad Agosto, in moto. Siccome ero interessata alla costa occidentale, ho deciso di prendere il traghetto da Nizza, quindi di sbarcare direttamente ad Ile Rousse, graziosissima cittadina con ottimo punto mare (nonchè prima tappa del mio viaggio). Dall’anno scorso tralaltro è possibile ragggiungere Ile Rousse anche da Livorno.

Fare la Costa azzurra in moto è un piacere, anche per chi non la guida (come me, naturalmente); e devo dire che anche lo sbarco ad Ile Rousse mi ha lasciata piacevolmente sorpresa: il paesino e porto di “Isola Rossa” si chiama così proprio per il colore del granito che compone Ile de la Pietra, un’isoletta collegata alla città da una strada rialzata, per questo l’arrivo è un colpo d’occhio non indifferente, sopratutto all’alba quando tutto è colorato di rosa dalle prime luci del mattino.Ile Rousse vista dalle calette di scogli in fondo alla sua spiaggia l'Ile de Pietra

Consiglio vivamente questa tappa per un viaggio in Corsica per diversi motivi: prima di tutto oltre ad essere un paese meraviglioso, è davvero carino anche di sera, ha una lunga spiaggia bianca che termina con diverse calette di scogli, proprio in paese. Oltre che bellissima, la spiaggia di Ile Rousse è quindi contornata da un piacevole lungomare, sia di giorno che di sera.

 

 

La Corsica è molto cara, per questo consiglio di soggiornare in appartamento o in uno dei tanti camping che l’isola offre.

Noi eravamo al Camping Les Oliviers, a Sud del paese, il centro era raggiungibile con una passeggiata di 5 minuti, mentre per la spiaggia di Ile Rousse bastava scendere la collina e in un paio di minuti eravamo agli scogli.

Nonostante sia a Nord, questa è una zona della Corsica molto particolare con un suo microclima piuttosto arido. Spesso se piove a Bastia, qui c’è il sole; basta poi spostarsi leggermente più a Nord e si raggiunge una delle zone più spettacolari forse di tutta la Francia, ovvero il “Desert Des Agriates”. Si tratta di una meravigliosa zona protetta, lunga circa una trentina di Km, dove si trovano fra le più belle e selvagge spiagge dell’isola.

Non solo, essendo zona protetta, ci sono diverse spiecie di uccelli e farfalle rare e salvaguardate. Alcune spiagge sono raggiungibili solo dal mare, altre si raggiungono anche via terra, ma la strada non è certo facile: lunghi sterrati deserti e polverosi, che si intortuosiscono tra le colline a tratti verdi di arbusti a tratti rocciose. Ed è facile trovare l’accesso bloccato per via degli incendi che in questa zona sono naturalmente all’ordine del giorno.

plage-de-saleccia

Quelle che sicuramente non potete perdervi sono le spiagge di Lodo e Saleccia, due spiagge caraibiche lambite da un mare cristallino.

SalecciaDurante i giorni trascorsi ad Ile Rousse abbiamo dedicato un giorno al giro del Dito, penisola che sembrerebbe anche “piccola” da girare, ma che in realtà necessiterebbe di due/tre giorni per essere vista in tutti i suoi punti, come dicevo prima è davvero un’isola nell’isola, un mondo a parte.

 

La particolarità della punta Nord della Corsica è immediatamente percepibile: anzitutto è una zona acora più verde rispetto al resto dell’isola, e sicuramente anche più montuosa. Soprattutto ad Ovest la Costa è spiovente e rocciosa, e disegna così vecchi paesi arroccati, attraversati da strade tortuose, compreso quella “costiera”.

Per questo non ci sono motociclisti che in Corsica rinuncino al giro del Dito. Sono senza dubbio da visitare, partendo da Sud Est, il paesino di Erbalunga, un bellissimo borgo che va a ricoprire un promontorio sottile sul mare; le case e le pizzette ricordano molto i paesini della Costa Azzurra. Le viuzze profumano di brioches calde e pane (questa cosa me la ricordo bene!!=). Proseguendo verso Nord la strada diventa sempre più tortuosa, a tratti attraversa prati verdi, altre volte è un bordo con tornanti a picco sul mare. E’ nel grazioso porto di Macinaggio che la strada principale interrompe la sua direzione verso Nord e inizia a curvare verso l’interno; dopo una serie di salite tortuose in mezzo al nulla si raggiunge Col De Serra, il punto più panoramico da cui si vede tutta la punta di Cap Corse.

Cap Corse, panorama e sosta panoamica d’obbligo!. All’orizzone la spiaggia di Barcaggio

“Scavallando”, la costa Ovest di Cap Corse si presenta sempre molto selvaggia oltre che a picco sul mare, e la strada attraversa paesini di montagna che sembrano rimasti fermi nel tempo, in alcune case si affittano camere. Protagonisti sono i motociclisti su questo tratto, e ad ogni tornante varrebbe la pena scattare una foto. Sicuramente particolare è la spiaggia nera di Nonza, più o meno a metà della parte Ovest.

Spiaggia nera di Nonza
Spiaggia nera di Nonza
Panorami del "Dito"
Panorami del “Dito”
Panorami del "Dito"
Panorami del “Dito”
Paesino lungo la strada
Paesino lungo la strada

 

 

 

 

 

 

Il Giro del dito si conclude con Saint Florent, un paesino molto piacevole (e molto affollato), ma che somiglia già di più alle altre località turistiche Corse.

 

 

 

 

 

 

 

 

Sempre da Ile Rousse siamo stati in giornata a Calvì, una delle località più animate della Corsica e certamente una chicca per le sue mura e per la sua posizione panoramica ma comunque vicina alle spiagge, ed alla meravigliosa spiaggia del Golfo della Revellata, penisola protetta subito a sud di Calvì. Qui la strada è davvero dissestata ma i colori dell’acqua in questo golfo valgono senz’ombra di dubbio un bel bagno.

Spiaggia Rivellata
Spiaggia Rivellata

Nella seconda parte della nostra vacanza abbiamo cambiato zona, e ci siamo spostati a Sud, sempre nella Costa Ovest. Il tragitto in moto, da Ile Rousse a Pianottoli, dove ci siamo trasferiti, è meraviglioso: subito dopo Calvì si attraversa una bellissima zona montuosa, sembra proprio di fare un passo di montagna, ma i dintorni sono molto brulli, deserti e disabitati; ogni tanto, da un tornante all’altro, si intravede uno scorcio di mare. Il punto più panormacio è forse dopo che si passa il Col de Marsolino e si raggiunge il Col de Palmarella. E’ proprio dal Col de Palmarella che si vede tutto il Golfo di Girolata.

Col de Palmarella
Col de Palmarella

 

Veduta Golfo di Scandola
Veduta Golfo di Girolata

Dopo ore di tornanti panoramici si arriva in un punto piuttosto sorprendente dell’isola : i Calanchi di Piana, dei veri e proprio calanchi di granito rosso, alcuni dei quali arrivano fino a picco sul mare. La strada vi passa in mezzo, molteplici sono le possibilità sia di fare percorsi di trekking che di giri in kayak partendo dalla vicinissima cittadina di Porto.

Calanchi di Piana
Calanchi di Piana
strada dei Calanchi di Piana
strada dei Calanchi di Piana

 

 

 

 

 

 

 

La nostra seconda ed ultima tappa è stata Pianottoli-Calderello; sì, il nome è bizzarro, la zona pure direi… Una zona molto selvaggia che consiglio vivamente per la bellezza delle sue spiagge, per il verde intorno e per la posizione, a neanche 15 minuti dalla bellissima Bonifacio.

Molti in Corsica prediligono la Baia di Santa Giulia, che si trova più o meno alla stessa altezza ma sulla costa Est, insieme con Porto Vecchio, la zona corsa più turistica in assoluto. Nulla a che vedere con la meravigliosa spiaggia di Roccapina, un gioiello incastonato tra le rocce. Da Roccapina, in un oretta circa di cammino a piedi si raggiunge una lunga spiaggia di sabbia bianca, che altrimenti sarebbe raggiungibile solo via mare, l’infinita (ed altrettanto meravigliosa) Plage de L’Erbaju.

Meravigliosa Roccapina dall'alto
Meravigliosa Roccapina dall’alto

 

Plage de L'erbaju
Plage de L’Erbaju raggiungibile solo via mare o con percorso trekking (1h30 circa)

Roccapina è senza dubbio una delle più belle spiagge che io abbia mai visto, e nonostante fosse Agosto non l’ho mai trovata troppo piena di gente, questo è sicuramente un buon punto a favore.

Infine che dire, Roccapina è a poca distanza da un paese emblematico di quest’isola misteriosa, e che è sicuramente unico nel suo genere: Bonifacio. Non potete venire in Corsica senza visitare Bonifacio, una cittadina costruita su un fiordo di falesia bianchissima, a 70 metri di altezza falesia modellata dal vento e dal mare: è così che domina dall’alto il mare cristallino e spesso mosso delle Bocche di Bonifacio.

La cittadina si divide in due quartieri, la parte marina, in fondo al fiordo e la città vecchia arroccata sulla falesia, la parte più caratteristica. Consiglio di vederla sia di giorno che verso sera, quando i vicoletti del centro si animano con bancarelle e musiche dal vivo dei vari ristorantini.

Come dicevo la zona Sud Ovest è decisamente selvaggia; le spiagge sono più scomode da raggiungere e i dinotrni sono tutti molto verdi. Cosa diversa è a mio parere la zona Sud Est, con la Baia di Santa Giulia, onestamente vista dieci anni fa e rivista oggi devo dire che questa zona mi ha decisamente delusa… Santa Giulia sarebbe una baia bellissima, peccato che turismo di massa e complessi alberghieri l’abbiano decisamente “consumata”. A fine Agosto c’era un carnaio tale che a riva l’acqua era quasi paludosa. Piccola eccezzione è stata invece la punta all’estremo Sud della Costa Est, parlo di Capo Sperone e delle sue spiagge dai colori caraibici.

Vi consiglio una giornata in questa spiaggia, nella quale potete noleggiare un Kayak e raggiungere l’isoletta di Piana.

Dietro Piana. all’orizzonte, si scorgono ben delineati i profili di Cavallo e Lavezzi, isole molto esclusive che con quelle sarde poco più a Sud formano il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, senza dubbio sede di uno dei mari più belli del mondo.

Spiagga di Capo Sperone

Isola Piana, bassa marea

Che dire… In quest’isola meravigliosa ci tornerei… DI CORSICA!!